Consapevolezza – Pratica del giorno

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Deshan entrò nella sala e si rivolse ai monaci dicendo: “Qui, non ci sono antenati e non ci sono Buddha. Bodhidharma è uno straniero vecchio e puzzolente. Shakiamuni è un pezzo di escremento rinsecchito. Manjushri e Samantabhadra sono trasportatori di letame. Ciò che è noto come ‘realizzare il mistero’ non è altro che andare oltre per afferrare il senso della vita di una persona comune. Bodhi e Nirvana sono pali buoni solo per legare gli asini. Le dodici divisioni del Canone sono testi scritti dai diavoli, solo carta per pulire le bolle infette della pelle. Le quattro fruizioni e i tre stati virtuali, la mente originale e le dieci fasi, sono solo fantasmi che custodiscono cimiteri. Nessuna di queste cose vi salverà mai”. Deshan è uno dei grandi patriarchi della tradizione Chan (Zen). Un grande saggio di questa tradizione. Oggi molti “addomesticano” questi passaggi dicendo “ah, si certo, è il sarcasmo dello zen…”. Ma Deshan è terribilmente serio. Non vuole stupire ma ci esorta a praticare proprio nel cuore della vita. La nostra.

 



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